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Channel: Commenti a: 0111 Edizioni a pagamento?
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Di: Giovanna

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Davvero interessante. L’ho letto con piacere, fa sempre bene aprirsi gli occhi su certa gente ;-)


Di: angela robecchi

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ahahah…sarei proprio curiosa di vedere se e cosa risponde…visto che le info sul procedimento le ho trovate sul loro sito.:-)

io farei un bel caffè nell’attesa…:-))

Di: Carlo Edmond Dantés Peparello

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Vorrei fare chiarezza sulla 011 edizioni. Dopo aver vagato per mesi e aver ricevuto decine di richieste di pubblicazione da titolate case editrici… che però volevano il classico contributo iniziale “oneroso”, la 011 edizioni, con grande onestà mi ha fatto una proposta chiara, schietta e senza postille, passando la palla a me autore, cosa affatto scontata in questo mondo di merda che è l’editoria. Un’altra prova della genuinità di questa casa editrice è la sua pagina facebook. Sono attivi, rispondono ai solleciti e sono “umani”, non sono entità inarrivabili come altri editori che si sentono depositari di chissà quale onniscenza. Quindi ben vengano siti come questo che mettono in guardia, ma attenti a non stravolgere la verità. Saluti.

Di: Andrea Cabassi

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Veramente io ho scritto un post nella loro pagina di Facebook (molto educato) ed è stato eliminato dopo pochi minuti… quindi boh, a ogni mossa mi confermano quello che è stata la mia esperienza personale.
BTW, in bocca al lupo per la tua pubblicazione!

Di: Andrea Cabassi

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Sì, ma il vero scopo del titolo è far sì che la gente scelga l’articolo dal mucchio… quindi deve generare un minimo di curiosità.
E la conclusione del post ribadisce che, pur essendo un editore che non richiede contributi, 0111 Edizioni è (a mio parere) un editore con il quale non vale la pena collaborare per tutta la serie di motivi che ho descritto (il mio tempo ha valore come i miei soldi. Loro non mi chiedono soldi ma mi chiedono tempo, quindi 1+1 fa sempre 2).

E poi il fatto che tu sia qui per il titolo mi dà automaticamente ragione ;-)

Di: Parallelo45 Edizioni

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schiavi del SEO. (scusate l’offtopic)

Di: Andrea Cabassi

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Non sono d’accordo: nulla è meglio di buoni contenuti!

Di: Francesca

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Le clausole del contratto che elenchi sono tutte tali da rendere il contratto nullo. Prima di tutto dire che se l’autore non adempie agli obblighi il testo diventa di proprietà dell’editore non solo è una follia, ma è illegale. Nessuno può appropriarsi dell’opera altrui! Già questo è sufficiente ad annullare il contratto. I diritti di royalties sono bassissimi, la mancanza di editing non ha senso e l’addossare la vendita e la distribuzione all’autore mi è incomprensibile. E’ chiaro che questi contano sul fatto che l’autore si comprerà le 50 copie. Altrettanto delirante è la traduzione con un traduttore automatico! ahahahaha, ma che stanno dicendo? E a chi venderebbero sta roba? No no, allora tanto vale pubblicarsi con un sito di selfpublishing. I servizi sono gli stessi


Di: Francesca

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Sì, questi praticamente stampano il libro con un qualunque servizio di selfpublishing

Di: Andrea Cabassi

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I siti di selfpublishing che conosco io sono molto più simpatici :-D

Di: Andrea Cabassi

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La cosa peggiore, secondo me, è la mancanza di editing.
La cosa del traduttore automatica è un fake, dai… o comunque dovrebbero farflo passare per tale :D

Di: San

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che dire? io ho avuto modo di sentire la Lovati recentemente, e confesso che non mi sembrava il mostro descritto. Detto questo, sebbene a me la 0111 edizioni fosse sembrata una discreta realtà (magari tradito da una buona info da parte di un amico) e l’avevo presa in considerazione per future collaborazioni, a questo punto la depennerò dalla lista contatti. Un editore che non investe nei suoi prodotti (e il libro, ahimè, è un prodotto) non è un editore. Un caro saluto, S.

Di: Andrea Cabassi

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Ciao San! Scusa la domanda, ma dov’è che avrei descritto un mostro? Se questa è l’impressione che hai avuto, non può essere stata colpa mia (per la precisione, tutto quello che ho scritto sulla titolare di 1000 Edizioni è “si inacidisce un po’”).
A questo punto immagino che la tua impressione sia scaturita leggendo gli interventi che ella stessa ha fatto, non certo da mie presunte “manipolazioni”!
Puoi confermare?

Di: Stefania

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Oh, Andrea… che ingenuità!
Davvero crede che cambiando al volo la sua frase possa essersi coperto le spalle? Naturalmente, ho avuto l’accortezza di salvare tutto PRIMA, ossia quando lei ha scritto:

“La cosa peggiore, secondo me, è la mancanza di editing.”

Questa sua azione non ha che RIconfermato le sue PALESI intenzioni. Non credo che sarà facile dimostrare il contrario.

Buone vacanze! :)

Di: Andrea Cabassi

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Ho voluto meglio chiarificare quel che intendevo dire, che prima forse poteva essere equivocato. Infatti il frammento “mancanza di editing” era ripreso dal commento cui stavo rispondendo, come è possibile leggere più sopra.

Buone vacanze a chi le farà (a me non è concesso).


Di: Stefania

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NOTA: Si è accorto quali TAG ha inserito nell’articolo? Glieli riporto:

“0111 Edizioni, Case editrici, CASE EDITRICI A PAGAMENTO, censura, Editori, EDITORI A PAGAMENTO, ZEd Lab”

E anche qui, è come se lei avesse scritto A CHIARE LETTERE le sue PALESI intenzioni. Sono ripetitiva, lo so, proprio come lo sono le falsità che sta continuando a scrivere contro di noi e l’odio che con le sue FALSITA’ e i suoi attacchi sta istigando nei suoi utenti nei nostri confronti.
Continui pure, se ciò la diverte, tanto i dossier corposi non spaventano né me, né chi dovrà leggerli e valutarli (ho già una “piccola” esperienza in merito!). Anzi, al contrario, mi sarà utile! Non credo che ci vorrà molto a mettere in relazione il suo tentativo di istigazione all’odio come risultato di quello già commesso da ALTRI. La Postale può farlo con qualche semplice ricerca!

Di: Andrea Cabassi

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Lei parla del mio odio e delle mie falsità, quando non sto facendo altro che difendermi (in modo pacato e cortese) da appunti, probabilmente nati da incomprensioni o da insufficiente conoscenza.
Mi spiego: il tag “editori a pagamento” serve per catalogare il mio post nella blogosfera in quanto tratta questo argomento, ma lo tratta per dire che 0111 Edizioni *non è* un editore a pagamento (nel mio post è scritto in maniera evidente nel paragrafo “Conclusioni su 0111 Edizioni”); infatti le mie critiche alla sua azienda vanno in ben altro senso.
Queste sono critiche basate sulla mia esperienza personale (quindi metto in conto che potrei essermi sbagliato) e le discussioni nate nei commenti hanno messo in luce anche pregi di 0111 Edizioni testimoniati da scrittori che hanno collaborato con voi. I commenti sono a disposizione di tutti, immagino li abbia letti, e la scelta precisa quella di dare a tutti la possibilità di contraddittorio (in molti hanno confutato le mie impressioni) va in contrasto ai suoi appunti sulla mia presunta faziosità (se la mia “palese intenzione” fosse stata quella di screditarvi, avrei rimosso gli interventi di chiunque fosse stato dalla vostra, lei per prima).

A mio favore, posso dire di aver scoraggiato alcuni utenti a boicottarvi, invitandoli anzi ad acquistare i libri dei vostri autori (dai, come fa a parlare di “istigazione all’odio”?)

In chiusura, per dimostrarle la mia buona fede e fare il primo passo nel cercare di dissotterrare quest’assurda “ascia di guerra” ho deciso di modificare il titolo dell’articolo, esplicitando che 0111 Edizioni non è un editore a pagamento.

Di: Stefania

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Lei NON HA esperienze con 0111, ed è principalmente questo che non le
consente di dire stupidaggini solo perché lei “PRESUME”! Chi ha avuto
esperienza diretta con 0111 l’ha descritta, ed è un po’ diversa da quello che
ha dipinto lei, che non è entrato nel merito ma ha solo “IPOTIZZATO”
ANCHE FATTI di cui non ha competenza, solo interpretando (MOLTO MALE) la poca
documentazione in suo possesso.

Lo ha fatto, è stato avvisato che stava sbagliando, ma lei HA CONTINUATO a
raccontare fandonie su di noi, insistentemente. E questo è ciò che conta,
perché offre una prova inconfutabile delle sue intenzioni.

Ipotizza chi non sa, ma quando riceve smentite dovrebbe rettificare, a
prescindere da qualunque altra cosa, proprio perché NON SA e quindi ha solo
ipotizzato. Può tenere un altro atteggiamento e insistere sulla propria
posizione solo ed esclusivamente chi ha avuto un’esperienza diretta e non fa
ipotesi, ma documenta FATTI. Lei NON PUO’ FARLO! Lei sta scrivendo MENZOGNE
(ormai sono ben lontane dall’essere solo “opinioni”) su di noi senza
conoscerci e senza avere avuto un’esperienza diretta per affermare certe cose.
Per di più, è stato più volte smentito, ma nonostante ciò si è impuntato
basando le sue accuse sul nulla, che è tutto ciò che conosce di noi, se non sul
suo pregiudizio e sulla volontà di infliggere un danno.

E ora scusi, ma non ho più voglia di ripetere sempre le stesse cose, perché una
persona in buona fede le avrebbe già capite e rettificate (sul serio,
però, non come ha fatto lei), ma è evidente che le sue intenzioni seguono la direzione
opposta. Quindi ne riparleremo in altra sede, a meno che, prima che ci si
muova, non acconsenta di fare ciò che le è stato chiesto nella diffida, cosa
che comunque ha già dimostrato di non voler fare.

Di: Luca

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Mah, francamente ho trovato qualche libro della 0111 in un paio di librerie a Treviso, certo, erano autori locali o comunque delle vicinanze, ma si sa, le piccole case editrici distribuiscono soprattutto nelle zone di residenza degli autori, non ci vedo niente di strano. Ho due libri di questa casa editrice, ma non li trovo per niente disprezzabili, anzi. Il discorso della distribuzione purtroppo è molto complesso, e la presenza di un libro nelle librerie è più legato al nome dell’autore che della casa editrice. La casa editrice con cui ho pubblicato il mio libro è distribuita niente meno che da Messaggerie, eppure il volume si trovava soltanto in una libreria del mio paese. Perché le cose funzionano così: il distributore manda periodicamente un rappresentante in libreria con il catalogo in mano, che dice al libraio: “Ho il libro di Umberto Eco, quello di Mauro Corona, quello di Faletti e, se si ricorda (ma spesso non si ricorda!) quello di questo giovane autore che non conosce praticamente nessuno. Quale vuoi?” Dando un’occhiata agli aspetti contrattuali che citi mi viene da pensare che non è molto diverso da quello della maggior parte degli editori medio-piccoli, e tutto sommato mi sembra anche piuttosto limpido. Comunque ho conosciuto personalmente un loro autore, e ne parla bene, soprattutto per quanto riguarda la serietà, la puntualità, e la cosa più difficile che molte case editrici si rifiutano di fare: la promozione. Con questo non voglio prendere le difese di nessuno e nemmeno voglio scagliarmi contro qualcuno. Sto dicendo quello che ho potuto constatare personalmente, e non sono un loro autore minacciato affinché ne parli bene. non li conosco nemmeno.

Di: Andrea Cabassi

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> Ho due libri di questa casa editrice, ma
> non li trovo per niente disprezzabili
Ma nessuno ha disprezzato i libri, per carità! :-)

> Il discorso della distribuzione purtroppo è molto complesso
Concordo, però quello sull’editing è piuttosto semplice: correggere le bozze ti rende un correttore di bozze.

> Quale vuoi?
Inoltre il tuo ragionamento non fila: difficilmente Umberto Eco e Signor Nessuno saranno pubblicati dalla stessa casa editrice

> Dando un’occhiata agli aspetti contrattuali
> che citi mi viene da pensare che non è molto
> diverso da quello della maggior parte degli
> editori medio-piccoli
No, ti sbagli: è molto peggiore di qualsiasi altro contratto (NO EAP) che mi sia capitato di leggere.
Come dici tu, è piuttosto limpido… però non è affatto buono!

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